Franchising e social network


La presenza sul web delle aziende, non solo in franchising, ha seguito linee di tendenza ben precise. Si è partiti dalla pubblicità con i banner e i siti internet sino ad arrivare alle pubblicità ‘contagiose’ con le e-mail, i video-virali e i programmi “dillo ad un amico”.
Ma la ricerca di nuove forme di applicazioni per avvicinare i ‘navigatori’ è sempre più vivace. Anche i forum di discussione si trasformano in veri e propri spazi divulgativi di consigli per gli acquisti, contribuendo a far crescere lo sviluppo di un vero e proprio social-advertising.
Il social-advertising è un fenomeno che fa riferimento all’impiego di spazi pubblicitari all’interno dei social network.
Le azioni sociali, a differenza dell’advertising tradizionale, sono molto più potenti perché agiscono e si basano sulle reti di fiducia che le persone instaurano tra di loro. Non si tratta di una semplice diffusione di messaggi o pubblicità che vengono trasmesse ed erogate dalle aziende, ma di informazioni condivise insieme a “amici” e “fan”, che, anche senza rendersene conto, gettano la base per costruire un nuovo modello di comunicazione e relazione, nonché di marketing e di business.
Facebook, rispetto agli altri social-network site (SNS) – Flickr, Myspace, del.icio.us, YouTube – rappresenta un caso del tutto particolare.
Con oltre 300 milioni di visitatori attivi, 10 milioni di utenti in Italia, grazie anche agli enormi livelli di diffusione che ha raggiunto, è l’SNS che ha apportato innovazioni in grado di dettare un vero e proprio standard.
La precisione con cui Facebook raccoglie le informazioni dei suoi utenti (famiglia, lavoro, amicizie, interessi, gusti, attitudini, contatti) permette all’azienda (sia franchisor, sia frachisee) di individuare esattamente il proprio target specifico di riferimento e concentrare in questa direzione tutti i suoi sforzi. Questo tipo di approccio comporta per le imprese un notevole vantaggio, sia in termini di efficacia (perché c’è maggiore probabilità che gli utenti contattati possano essere interessati al prodotto o al servizio venduto/erogato), sia in termini di efficienza (perché il rapporto costi/benefici è senza dubbio minore rispetto a quello possibile per una campagna di marketing tradizionale che porti gli stessi effetti).
Accanto all’advertising esplicito posto a lato della pagina e segnalato come tale, esiste quello indiretto espresso da altre applicazioni o da altri servizi offerti dal SNS, senza che le utenze ne siano consapevoli.
Pensiamo semplicemente alle pagine “Fan di…” o ai gruppi, attraverso i quali ogni contenuto video/audio/foto può istantaneamente apparire sulla homepage di tutti gli utenti fan della pagina o iscritti al gruppo. Facendo un esempio, 10 profili con 300 iscritti ciascuno consentirebbe di comunicare immediatamente ogni contenuto a 3.000 contatti!
Oppure pensiamo al fatto che qualunque sviluppatore possa creare un’applicazione personalizzata da diffondere all’interno di Facebook. In questo caso il confine tra advertising sociale, mirato e preciso, buzz & viral marketing e game advertising diventa sempre più sfumato e meno chiaro.
E poi non è da meno l’article marketing, ovvero l’inserimento dei propri articoli con diritto di ripubblicazione da parte di chiunque. Ogni volta che un articolo con i propri links viene ripubblicato si genera spontaneamente un aumento di links verso il proprio sito con conseguente aumento della popolarità (marketing virale).
Queste “nuove tecniche di comunicazione” comunque richiedono molta attenzione e soprattutto continuità. Seppure attualizzabili in poco tempo, i risultati sono visibili solo dopo mesi.
Dalla nascita di Facebook l’offerta dei social network si sta ampliando e sempre più perfezionando di nuovi benefit e occasioni di business.
Gli SNS si stanno rivelando un prezioso strumento di comunicazione anche nell’ambito di ricerca personale. Se fino a qualche anno fa i responsabili delle assunzioni nelle aziende si limitavano a digitare il nome del candidato sui motori di ricerca, sperando che dall’universo di internet spuntasse fuori qualcosa di rilevante, adesso le ricerche puntano sui social network.
E visto che siamo anche ciò che clicchiamo, attenzione! perché le tecnodipendenze sono l’altra faccia di questa libertà. Ma se dalle ricerche non risulta nulla, è possibile che sorgano dubbi sulla capacità del candidato di socializzare…

[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]