Il lenticolare batte la marmellata


In pubblicità si investe denaro non solo per comunicare, ma soprattutto per far accadere qualcosa nella mente del consumatore e collocarsi nella sua gamma di scelta.
Per raggiungere il pubblico di riferimento e assicurarsi una posizione di dominanza rispetto alla concorrenza, fino a una ventina di anni fa era sufficiente una potente organizzazione di vendita e una presenza concentrata sui grandi mezzi pubblicitari. Inoltre, solo perché visto in pubblicità il prodotto era considerato sicuramente affidabile.
Oggi, invece, nell’era dei cibi fast e degli spostamenti low cost, si ha sempre meno tempo e gli annunci pubblicitari sono così numerosi che vengono letti con molta negligenza.
Per di più, l’eccessivo affollamento dei mezzi e i troppi messaggi che si schiacciano l’uno sull’altro perdono di definizione e di personalità. Mescolati tra loro, come una marmellata, si spalmano nella mente del pubblico e diventano indistinguibili. Il risultato: un impatto mediocre e un debole ricordo.
Di fronte a questo scenario, in cui tutto è pubblicizzato ovunque, come si può emergere
dall’affollamento e superare l”effetto marmellata”? (già accennato sul numero di AZ di marzo 2003).
Il mondo della comunicazione già da un po’ percepisce tali evoluzioni e cerca di adeguarsi alle esigenze delle utenze che in questo mare di informazioni non riconoscono più i messaggi pubblicitari, li considerano tutti uguali e nel caso di comunicazioni OOH (Out of Home) cominciano a confonderli con l’ambiente.
Allora i professionisti dell’advertising giocano sulle sensazioni e sulle percezioni, rendono l’osservatore partecipe del mezzo di comunicazione e del messaggio, perseguendo la strada del coinvolgimento.
Se il destinatario del messaggio diventa parte attiva della comunicazione, allora si va al di là dell’effetto marmellata, perché si stimola la curiosità e la creatività di chi osserva.
In questo contesto la tecnica “lenticolare” si propone come strada alternativa da sperimentare. Uno strumento del tutto reinventato grazie al quale ogni forma di comunicazione stampata può diventare straordinaria, perché convivono in esso la forza della creatività, nelle sue possibili provocazioni, e la certezza della sorpresa data dal supporto in sè.
Con la tecnica lenticolare l’utente interagisce con il mezzo e le animazioni vivono nel momento in cui chi osserva si muove davanti al supporto (nel caso di grandi formati) o usa il supporto muovendolo (nel caso di formati medio-piccoli).
Un lenticolare che rispetta le tecniche di persuasione, sia relativamente alle associazioni mentali (con l’effetto Flip – alternanza immagine A con immagine B – si agevola il processo stesso di associazione) sia per ciò che concerne l’evocazione di un’atmosfera, sia quando si opta per utilizzare solo un’immagine senza commento.
La tecnica lenticolare ci permette, inoltre, di far rivivere i banner animati di internet anche in “stampa”… Poteva l’advertising lasciarsi scappare questa opportunità?

La tecnica lenticolare
Il sistema di Immagini lenticolari si fonda su un principio già conosciuto dai primi anni del novecento noto come “millerighe”. Si basa sull’elaborazione di immagini comuni trattate con un software specifico e associate ad una lastra particolare detta “lastra lenticolare”.
Il foglio lenticolare (sul quale sono distribuiti un certo numero di lenti) è costituito da materiale sintetico trasparente che si presenta con un lato liscio, quello su cui si stampa, e una superficie lenticolare (dispositivi ottici che consentono la visualizzazione degli effetti). Grande precisione è richiesta nella gestione delle immagini che devono essere riprodotte in strisce sottilissime e unite (senza essere sovrapposte) affiancandole l’una all’altra con una sequenza che vedrà (nel caso di un effetto costruito con due immagini) una striscia dell’immagine A affiancata a quella dell’immagine B e così via fino al completamento delle figure e del formato. L’immagine così ottenuta in genere è poco leggibile, ma se osservata dal verso del lenticolare si ripresenterà ricomposta ricostruendo con nitidezza le due immagini di partenza.
Grazie all’utilizzo della tecnica lenticolare è possibile addentrarsi in percorsi grafici alternativi che conferiscono alla creatività spazi originali e ambiti di applicazione innovativi.
I benefici del lenticolare vengono sempre più apprezzati ed utilizzati da architetti nell’allestimento di ambienti interni, pubblicitari per l’arricchimento delle campagne di comunicazione e artisti per la realizzazione delle proprie opere.

[Stefano Accetta e Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]