Il protagonismo della comunicazione digitale


Le tecnologie digitali rendono possibili risultati che erano inimmaginabili solo una generazione fa, e sono diventate una parte indispensabile della vita di tutti i giorni per le persone di tutto il mondo.

L’orizzonte della comunicazione si è allargato e tutte quelle piattaforme che già dominavano la nostra vita quotidiana e le nostre esperienze, stanno riconfigurando i modelli di business e i comportamenti di consumo.

Il recente periodo di quarantena, che ha svuotato le strade, modificando radicalmente la nostra vita quotidiana, il modo di relazionarci e di comunicare, ha incentivato l’utilizzo degli strumenti digitali.

Durante il lock-down forzato, imposto dal decreto “Io resto a casa”, con una vita trascorsa per lo più tra le quattro mura domestiche, con l’obbligo di distanziamento sociale e la sospensione delle normali attività e di isolamento, i consumi digitali hanno avuto grandi implicazioni sulle abitudini di ognuno di noi.

Di fronte a tale scenario la digital communication si “trans-forma” e diventa la chiave di volta per le aziende e non solo.

Non cambia soltanto la comunicazione in sé, ma anche le persone e il loro modo di relazionarsi, che viene preferito anche ora che la fase critica di emergenza è stata superata.

Le relazioni tra i gruppi umani si sono trasferite online, e online sono stati condivisi gli interessi comuni, la voglia di divertirsi e, soprattutto, il sapere, il desiderio di apprendere e il lavoro. Tutto reso possibile dalle nuove tecnologie della comunicazione.

Dalle piattaforme dedicate all’e-commerce, dallo streaming al gaming, dai webinar ai virtual meeting, le connessioni sono aumentate notevolmente, monopolizzando gli spazi più remoti della comunicazione digitale.

I social media mai come in questo periodo ci sono stati vicini e, con le tecnologie e le varie App di videocomunicazione entrate nei nostri dispositivi, hanno dato prova di essere la causa e l’effetto di tendenze già in atto. L’emergenza ha acceso l’attenzione sui temi del digitale e sugli strumenti di comunicazione e informazione, dimostrando che siamo pronti ad affermare un nuovo modo di interagire.

La conoscenza degli strumenti digitali può permettere, quindi, all’azienda di migliorare i risultati del proprio business ed affermare un nuovo modo di lavorare, basato sulla fiducia e sulle relazioni che possono essere nutrite anche a distanza.

La comunicazione digitale oltre ad essere un’opportunità interessante e fondamentale di cambiamento, di rinnovamento e di rinascita, è anche un elemento strategico per reagire all’attuale crisi con creatività ed entusiasmo.

Accanto a “Skype”, celebre pioniere delle videochiamate e videochat, fino a 25 utenti connessi contemporaneamente, la californiana “Zoom” ha scalato la vetta delle piattaforme per videocomunicazione. Infatti, poco conosciuta fino a qualche mese fa nel noioso spazio di comunicazione aziendale, ha sperimentato la crescita più significativa della sua storia, registrando nel mese di aprile un picco di circa 300 milioni di utenti giornalieri. Con la capacità di effettuare – previa registrazione ma in modo completamente gratuito – videoconferenze in grado di mettere in collegamento fino a 100 partecipanti per un tempo limite di 40 minuti, l’App, da quando è cominciata la pandemia da coronavirus, è diventata una delle principali per il collegamento remoto audio e video per le teleconferenze, le riunioni a distanza, lo smart working, la formazione e anche per le semplici videochiamate tra amici, familiari ed eventi virtuali.

Con oltre sette petabyte (equivalenti a circa 93 anni di video in alta definizione) che ogni giorno ‘viaggiano’ attraverso i server Oracle Cloud, le videocomunicazioni sono diventate una parte fondamentale delle nostre vite sia professionali e sia private, e Zoom ha avuto un ruolo di guida nell’innovazione di questo settore.

Si tratta di un impressionante traguardo digitale, che non può rappresentare solo un’opzione o un canale accessorio, ma un elemento centrale sui cui puntare, perché tale trasformazione è davvero paragonabile a quella causata dalla rivoluzione industriale.

Tuttavia c’è ancora del lavoro da fare per garantire, a tutti e in tutto il mondo, un accesso equo alla connettività e alla comunicazione digitale che cambia la vita.

 

[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]