Il welfare aziendale


“Portatemi via la mia gente e lasciatemi le aziende vuote e presto l’erba crescerà sul pavimento dei reparti. Portatemi via le aziende e lasciatemi le persone con cui lavoro e presto avrò aziende migliori di prima”. Così affermava Andrew Carnegie, imprenditore scozzese che, in cerca di fortuna negli Stati Uniti, ha rappresentato il sogno americano nei primi dell’Ottocento, nonché una fonte di ispirazione per il personaggio di Walt Disney, Paperon de’ Paperoni.

Se le persone sono il vero capitale delle aziende, allora diventa fondamentale favorire il benessere dei lavoratori, migliorare il clima interno e generare soddisfazione; diventa fondamentale adottare politiche di “welfare aziendale”, ovvero soluzioni efficienti ed economiche che investono nel capitale umano di cui l’azienda dispone.

Welfare in inglese significa “benessere”, “stare bene” e la forza del brand e la sua reputazione è data anche dalle scelte compiute nei confronti di coloro che nell’azienda lavorano.

“Le imprese e le organizzazioni operano infatti con il permesso e il consenso della collettività. Devono quindi ricercarne costantemente la fiducia, essere credibili e costruire una buona reputazione presso tutti i pubblici (a partire da quelli interni), i fornitori, i partner, le istituzioni e la comunità. […] C’è quindi una maggiore pressione dell’opinione pubblica nel richiedere pratiche etiche nei comportamenti, sia dei singoli che delle organizzazioni. […] Da un punto di vista della competizione economica, l’azienda deve quindi “fare la differenza”, deve avere “qualcosa in più” che la renda unica e memorabile agli occhi di tutti i pubblici, non solo per i suoi prodotti e servizi. […] Le aziende che puntano all’eccellenza sono quelle in grado di coniugare la massimizzazione dei profitti con il reale miglioramento della vita delle persone. In altre parole, le aziende che hanno uno scopo nobile hanno un’anima. Un’anima che stimola l’impegno e la passione dei dipendenti, incoraggia il cambiamento e l’innovazione continua, ispira i comportamenti manageriali, orienta i processi decisionali nel rispetto di tutti i pubblici e della comunità-territorio nel quale l’impresa opera.” (“WELFARE 4.0 COMPETERE RESPONSABILMENTE Aziende con l’anima: responsabilità sociale, welfare e community relation” – Franco Angeli Editore)

Pertanto, valorizzare il lato umano delle risorse lavorative e alimentare il senso di appartenenza di tutti coloro che ne fanno parte, sono le nuove sfide per le imprese e per il management, con l’obiettivo di contribuire alla crescita dei risultati e raggiungere un vantaggio competitivo.

Il welfare aziendale è una “rivoluzione culturale” che tocca la quotidianità di chi lavora: attraverso il cambiamento delle abitudini cancella la sfiducia, dando gli strumenti e la convinzione che gli ostacoli si possono superare; alimenta il senso di appartenenza e fa in modo che lo spazio di lavoro si trasformi in un luogo di evoluzione personale e professionale per tutti coloro che ne fanno parte.

Tale cultura si sta diffondendo sempre di più anche in Italia e sta diventando una pratica adottata non solo dalle multinazionali, ma anche da realtà più piccole che hanno capito l’importanza di queste scelte.

Restano nella storia le primordiali forme di welfare aziendale della Marzotto e della Olivetti, durante il boom degli economico, in cui il progetto di sviluppo era anche un progetto di costruzione sociale.

Sono all’ordine del giorno la nascita di nuovi progetti, come ad esempio quello della Task Help (www.taskhelp.it), che offre un servizio completo “salva tempo”. Il tempo è considerato una vera e propria ricchezza e rappresenta un elemento chiave nei contratti aziendali e uno degli aspetti più importanti per la qualità di vita del lavoratore. La programmazione degli orari delle attività per la gestione parallela di incombenze quotidiane spesso non si concilia con gli orari di “sportelli” o con le esigenze familiari, causando stress e tensioni che si ripercuotono anche nell’attività lavorativa. Così, Task Help aiuta il dipendente in difficoltà che, attraverso il supporto di tale programma, può finalmente armonizzare in tutta serenità le fasi della sua vita.

Il welfare aziendale racchiude un significato nuovo della relazione fra il singolo lavoratore e l’impresa, un “valore” nuovo che fa la differenza.

 

[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]