La geolocalizzazione


La diffusione di smartphone e di dispositivi portatili connessi alla rete aumenta esponenzialmente di giorno in giorno.
Molte statistiche indicano l’Italia come uno dei paesi a più alta penetrazione di telefonini[1]. Addirittura una ricerca di Comscore, già nel gennaio 2010, sul totale di tutti i dispositivi portatili, vedeva l’Italia in testa anche nella percentuale di abbonamenti a smartphone. Una diffusione che ha introdotto un cambiamento nel modo di utilizzare il “cellulare”, sempre meno telefono e sempre più dispositivo universale; una diffusione che, a ritmi vertiginosi, sta trasformando il modo di fruire dei contenuti e il modo di produrli.
Rispetto all’utilizzo tradizionale, attraverso gli smartphone, il “consumo” di social network risulta triplicato, l’utilizzo dei dispositivi per la ricerca di informazioni è più che quadruplicato e lo shopping online aumentato di circa il 600%. Accanto a questi numeri è d’obbligo aggiungere il boom della geolocalizzazione[2].
Per rendersi conto del fenomeno basta osservare come i big del web sono diventati particolarmente sensibili a questo argomento.
Da Google, a Twitter, a Facebook, la sfida più impegnativa nei prossimi anni è rappresentata dalla geolocalizzazione dei propri database.
Oggi è l’utente che si adatta al motore di ricerca e che per raggiungere un’area apposita deve digitare una chiave geografica. Presto sarà il motore di ricerca ad adattarsi all’utente, perché offrire risultati circoscritti e intimamente legati alla realtà geografica che lo circonda non può che rappresentare un salto di qualità per qualsiasi “navigatore”.
Si aprono così nuovi scenari per il web marketing, in cui internet mobile, sempre più geolocalizzato, sarà in grado di coniugare le performance mediatiche di quei fenomeni planetari (come Facebook ad esempio) alle esigenze di visibilità del negozio sotto casa.
I cellulari si trasformano in estensione delle vetrine in ogni luogo e in ogni tempo: anche in una città sconosciuta e in qualsiasi momento è possibile cercare un prodotto e trovarlo nel negozio più vicino. Nello smartphone, oltre al testo di presentazione e alla visualizzazione dell’immagine, si va verso il click to call, che permette di chiamare direttamente il negozio trovato.
Si riporta, così, il social al suo vero scopo: connettere fra loro persone reali, coinvolgendo attività commerciali ultralocali.
A farlo c’hanno già pensato Foursquare e Gowalla, applicazioni per gli smartphone, social location based, [http://www.youtube.com/watch?v=DFXzyJ8mUh4&feature =player_embedded#!], che si basano sulla dinamica del “gioco”, ovvero prevedono la condivisione attraverso un check-in dei luoghi in cui si trova fisicamente l’utente. Con la possibilità di aggiungere al luogo indicato commenti personali (tips), l’utente riceve dei premi, incentivi immateriali, in base alla frequenza delle attività che condivide, piuttosto che al livello di popolarità e credibilità di cui gode, attraverso una serie di distintivi di status (badge), che lo coinvolgono e lo fidelizzano.
Quindi, l’aggiornamento di status sulla propria posizione, unito alla possibilità di fornire dei commenti sui luoghi visitati, apre alle aziende una grande opportunità in ambito promozionale: possono puntare a rafforzare il brand, a fidelizzare il cliente, o a incoraggiare gli utenti a condividere la loro posizione per far conoscere il proprio business; possono trasformare beni virtuali in promozioni reali, premiando i clienti più affezionati, o sfruttare il passaparola per creare eventi speciali.
Anche Facebook si sta preparando a questa evoluzione. Facebook Place negli USA è già una realtà, per cui, con uno smartphone dotato di GPS collegato a internet, è possibile indicare agli amici dove ci si trova, sapere e visualizzare dove sono loro, oppure postare commenti su luoghi, locali o negozi, visualizzabili immediatamente sulla pagina del profilo.
In maniera del tutto inaspettata e in tempi brevissimi ci stiamo trovando di fronte a una nuova realtà che sta diventando un vero e proprio fenomeno di massa.
Ma come sfruttare queste nuove applicazioni in chiave aziendale?
È necessario prendere in considerazione una vera strategia di social marketing.
È necessario prima di tutto pianificare, focalizzando gli obiettivi strategici: raggiungere il proprio target, acquistare visibilità, passare dal traffico online al traffico offline, aumentare le vendite. Costruire un account nei social network basati sulla geolocalizzazione e incentivare la presenza, sfruttando la possibilità di offrire promozioni a coloro che passano dall’online all’offline.
Per dare seguito alla relazione con il cliente la parola magica è socializzare. Attraverso una presenza completa su un sito istituzionale e sui social media, il feedback del cliente non resta fine a se stesso, ma entra a far parte delle “conversazioni aziendali”, momento di grande interesse per migliorare la comunicazione tra azienda e cliente.
Anche se l’implementazione tra pubblicità e localizzazione non è completamente attiva, tutti gli sforzi che si stanno facendo vanno proprio in questa direzione. Pertanto, sia per le grandi imprese che per i piccoli business, questa può essere un’occasione per anticipare i tempi.

[1] Dove si vendono più smartphone nel mondo? Una domanda che richiede un calcolo per avere una risposta veritiera. Il calcolo deve tenere conto il numero di abitanti di un Paese e il numero di cellulari venduti. Così si scopre che alla luce di 60 milioni di abitanti, in Italia c’è un tasso di penetrazione del 28% per gli smartphone, il più alto del mondo. Lo rivela l’analisi condotta da Nielsen per il 2009. L’Italia supera anche gli USA con il 17%, la Spagna con il 23% e la Svezia con il 13%. Gli altri Paesi, però, stanno crescendo velocemente. La media europea per l’acquisto di uno smartphone vede una crescita del 35% contro l’11% dell’Italia. E’ la Gran Bretagna, con il 70%, ad essere il paese dove aumentano di più i possessori di telefoni.
[http://www.mobileblog.it/post/13269/litalia-ha-il-tasso-di-penetrazione-di-smartphone-piu-alto-del-mondo]

[2] La geolocalizzazione è l’identificazione della posizione geografica nel mondo reale di un dato oggetto, come ad esempio un telefono cellulare o un computer connesso a Internet.

[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]