La radio ai tempi dei social media


Nello scenario mediatico, circondati come siamo dai progressi tecnologiche e dallo sviluppo continuo dei mezzi di comunicazione, parlare di radio lascia la sensazione di voler tornare indietro nel tempo.
La radio è un mezzo straordinario che ha svolto una funzione fondamentale nello sviluppo culturale. Nonostante abbia sulle proprie spalle una storia centenaria e abbia accompagnato numerose generazioni di ascoltatori, può ancora essere considerato uno dei più importanti strumenti di comunicazione del futuro.
Caratterizzata dalla leggerezza e dalla mobilità, più vicina agli interessi del pubblico che vi trova agevolmente svago, informazione e compagnia, la radio, seppur limitata al suono e alla sola voce, è stata capace, più di qualsiasi altro mezzo, di inseguire gli eventi e per raccontarli agli utenti e farli loro vivere in tempo reale.
La radio, in Italia, è in grado di fidelizzare ancora un gran numero di appassionati e gode di una stima inferiore solo all’uso e al gradimento del World Wide Web. Ma è proprio la diffusione di Internet che, già dalla fine degli anni novanta con il passaggio dall’analogico al digitale, rilancia straordinariamente il sistema radiofonico e contribuisce alla sua crescita soprattutto presso il pubblico più giovanile.
Secondo il Censis [Centro Studi Investimenti Sociali – istituto di ricerca socio-economica fondato nel 1964], nel 2007 la radio è arrivata a raggiungere il 77,7% della popolazione italiana, con punte dell’80,6% tra gli uomini, del 94,4% tra i giovani e dell’86,2% tra i più istruiti.
Ormai miniaturizzata, presente in ogni auto, raggiungibile da smartphone e tablet, rappresenta la modernità nella quali siamo immersi.
La sua presenza in rete, quindi, non è né facoltativa né secondaria, semplicemente necessaria per essere parte integrante della vita quotidiana del pubblico. Addirittura sembra che le caratteristiche radiofoniche vengano “amplificate” da quelle della Rete stessa.
Il dialogo è un fenomeno umano. Con Internet sono nate nuove opportunità per il panorama radiofonico, in cui dal punto di vista esperienziale ed emozionale la multimedialità e l’interattività del web si è prestata benissimo a costruire contatti significativi con gli ascoltatori. Il bisogno di partecipazione e di condivisione, tipico delle trasmissioni aperte agli interventi telefonici esterni, con i racconti, le opinioni, le richieste o le dediche, si sposa perfettamente con le regole che caratterizzano i social network. Questi rappresentano una grande opportunità per la radio che, oltre ad espandere il proprio bacino di ricezione e consolidare il rapporto con gli ascoltatori, può finalmente lanciare messaggi che superano la sua natura di immediatezza e transitorietà. Capita sempre più spesso, ormai, sentire i conduttori radiofonici citare i “tweet” o i “post” su Facebook di personaggi pubblici, nonché i commenti del pubblico sui più disparati argomenti. Le conversazioni avvengono quasi in un’immensa piazza virtuale che supera i confini della frequenza e i limiti imposti dal tempo e dallo spazio.
Moltissime sono le radio commerciali italiane che con Internet hanno ampliato le modalità di fruizione dei contenuti sonori. Un elemento di sicuro interesse è stato l’utilizzo della webcam accessibile dal sito web, che trasforma le abitudini classiche dell’ascoltatore radiofonico, mettendolo in condizioni di “vedere” la radio. Sul sito radiofonico gli utenti, oltre a seguire la diretta, possono accedere agli archivi dei palinsesti, comunicare con gli autori del programma o trovare i contatti dello staff, possono leggere gli eventuali testi, guardare le foto e accedere a numerose altre informazioni sull’emittente e le frequenze. In particolare attraverso il podcast possono seguire in differita una trasmissione, oppure riascoltarla secondo modalità, tempi e criteri soggettivi. Ne consegue che la radio sul web non è più uno strumento da ascoltare, ma anche una pagina da leggere e da guardare.
La radio pur essendo cambiata, è dunque uno strumento di grande freschezza e molto importante dal punto di vista sociale e di informazione, forse uno dei pochi media che riesce continuamente, ma soprattutto rapidamente, ad adeguarsi con il progresso e con i linguaggi dei tempi moderni.

[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]