Opinioni e Big Data


I mezzi di comunicazione sono filtri culturali, mai neutrali di fronte all’informazione e ognuno di loro contribuisce all’evoluzione della società.

Dal momento che l’essere umano è suscettibile alle opinioni altrui e in particolare a quelle delle persone di cui ha maggiore stima, la comunicazione delle “opinioni” può rappresentare un fattore determinante riguardo i comportamenti non solo personali, ma soprattutto i comportamenti relativi all’acquisto.

I milioni gli utenti che utilizzano blog, forum e social network per esprimere le proprie opinioni e le proprie sensazioni, sono una fonte di inestimabile valore per chiunque voglia conoscere la reputazione online di brand, sia che offrano prodotti sia che offrano servizi.

Partendo dalle definizioni linguistiche, il termine opinióne [dal lat. opinioonis, affine a opinari «opinare»] genericamente esprime la convinzione che una o più persone si formano nei confronti di specifici fatti, fenomeni, manifestazioni, in assenza di precisi elementi di certezza assoluta per stabilirne la sicura verità.

Con l’opinione si sostiene una versione personale o collettiva del fatto che si ritiene vero e, senza escludere che ci si possa ingannare, si tende a valutarlo come autentico fino a prova contraria.

In tendenza con le strategie di marketing volte a sviluppare un rapporto con il cliente attraverso l’azione di attirare (pull) i clienti verso i propri prodotti o servizi, la Sentiment analysis permette di superare i focus group (gruppi ristretti di consumatori coordinati da uno psicologo) e di sondare le opinioni dei clienti senza aggiungere elementi di potenziali disturbo durante l’analisi. In questo modo si evita di pilotare involontariamente i test, favorendo invece un’analisi più pulita che corrisponde esattamente a ciò di cui il mercato desidera e di cui ha bisogno.

La Sentiment analysis permette quindi di effettuare un’interpretazione del mercato molto realistica e di ottenere addirittura una serie di informazioni relative ai comportamenti inconsci del consumatore, che difficilmente sarebbe disposto o capace di rivelare e soprattutto irraggiungibili attraverso strumenti di ricerca più tradizionali.

La Sentiment analysis viene applicata in numerosi settori, tra i quali la politica, la sociologia, la psicologia e nel marketing. In tale contesto permette di ottenere dati con mezzi alternativi alle tradizionali e talvolta poco efficienti ricerche di mercato.

Lo studio e l’analisi di opinioni, sentimenti, giudizi ed emozioni sono l’obiettivo della

Sentiment Analysis, un’indagine di tipo statistico che parte dalla descrizione dei Big Data.

I Big Data, esattamente come social network, Cloud, RSS e quant’altro, sono la conseguenza della vita online, degli accessi ai siti web, dei mi piace, dei tweet, dei post e delle condivisioni. A tutto ciò corrispondono dati digitali, interi archivi che se gestiti adeguatamente, possono permettere di accedere a informazioni importanti in grado di analizzare i clienti e i potenziali tali, il mercato di riferimento, le opinioni sui prodotti e sui servizi, anticipare le tendenze dei consumatori e addirittura comprendere e prevedere l’evoluzione dei fenomeni sociali.

I Big Data permettono, quindi di “sfogliare” quei database aziendali, che spesso non sono utilizzati e che vengono generate solo perché la tecnologia lo permette.

 

[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]