Think green


Con la crescita dell’attenzione verso comportamenti, approcci e abitudini ecosostenibili, anche i consumatori hanno sviluppato una maggiore sensibilità ai temi ambientali.

Nasce, così, una visione produttiva e competitiva delle imprese, verso un cammino di maggiore responsabilità sociale e minore impatto sul territorio.

Responsabilità che si traducono in originali strategie di marketing finalizzate alla crescita e al vantaggio competitivo, ma con l’obiettivo di migliorare e tutelare la società ed il pianeta.

Tale scenario ha portato alla diffusione di espressioni come green marketing, marketing sostenibile, marketing ambientale o marketing ecologico: tutte definizioni che enfatizzano l’attenzione sulla salute del nostro “ecosistema”.

Il green marketing, oltre ad essere un modo per salvaguardare il nostro pianeta, rappresenta una nuova filosofia dei consumi per una società più equilibrata e più etica. I comportamenti di consumo ispirati alla cultura del surplus lasciano il posto ai nuovi comportamenti ispirati alla cultura dell’essenzialità. Il consumatore, infatti, è sempre più sensibile allo sviluppo sostenibile e all’impatto ambientale delle aziende che sceglie per soddisfare i propri bisogni e desideri.

Quindi, il green marketing è lo strumento più idoneo per accogliere la domanda proveniente dal mercato e trasformarla in prodotti e servizi ecocompatibili. Può essere realizzato in vari modi: nel processo produttivo e nella distribuzione, attraverso il risparmio energetico, l’impatto ambientale, oppure lo sfruttamento razionale delle risorse; nell’imballaggio, con la riduzione del packaging o il risparmio dei materiali; nello smaltimento attraverso il riciclo o la biodegradabilità.

La definizione di “sviluppo sostenibile” come “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni” [rapporto Brundtland, rilasciato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo (WCED)] ha assunto un valore strategico di riferimento per un numero sempre più crescente di imprese, consapevoli della propria responsabilità nell’ambito economico, ambientale e sociale.

L’attenzione e il sostegno per il rispetto dell’ambiente coinvolge sempre di più non solo quelle imprese con una spiccata sensibilità nei confronti delle tematiche ecologiche, ma chiunque abbia il desiderio di intraprendere un cammino di maggiore responsabilità sociale e minore impatto sul territorio.

Sempre più spesso accade di imbattersi in iniziative di co-marketing verde, attraverso le quali acquistando un determinato prodotto si partecipa a sostenere una campagna di solidarietà.

Questa tendenza si è manifestata a causa dell’esigenza di valorizzare e comunicare il ruolo socialmente responsabile delle aziende, ma anche per la nuova propensione del consumatore di premiare l’azienda con la quale riesce ad identificarsi e di cui condivide le azioni, siano esse sociali, ecologiche o simili. Il “pensiero sostenibile” dall’azienda e la conseguente comunicazione devono trovare un effettivo riscontro con la realtà. Think green potrebbe essere il nuovo motto delle aziende, ma soprattutto talk green nell’ottica dell’instaurazione di un dialogo continuativo, dove parlare e ascoltare le esigenze dei propri consumatori rientra nelle attività principali delle aziende che puntano al soddisfacimento e alla fidelizzazione del proprio pubblico.

E proprio grazie alla comunicazione e alla diffusione di stili di vita che promuove il marketing è possibile comunicare nuovi codici di comportamento, maggiormente rispettosi dell’ambiente, etici e sostenibili.

Il progresso ha sicuramente migliorato le nostre condizioni di vita, ma non ha tenuto conto delle conseguenze sull’ambiente. Infatti, il 2020, oltre ad essere ricordato come l’anno della pandemia, ha chiuso un decennio di temperature record, a testimonianza del riscaldamento globale e di un risultato che appartiene a un modello di sviluppo non più replicabile. Non a caso nei piani di ripresa post-pandemia, una grossa fetta delle risorse è stata stanziata proprio per gli obiettivi “green”.

Tra le imprese orientate alla Corporate social Responsability, Ikea – società svedese tra i maggiori consumatori di legno in tutto il mondo – ha dato prova di una grande coscienza ambientale e, per questo, è anche in cima alle classifiche delle aziende impegnate in attività di green marketing.

“Quanto è sostenibile IKEA? Ebbene, ogni giorno più sostenibile. Con prodotti come hot dog vegetariani, frontali di cucine realizzati con bottiglie di plastica riciclate e soluzioni a risparmio energetico, sta aprendo la strada a case più sostenibili per molti. Crede che le persone debbano sentirsi autorizzate a vivere in modo più sostenibile, motivo per cui si concentra sull’ispirazione al cambiamento con un design del prodotto economico, riciclabile ed efficiente dal punto di vista energetico. Perché “Nessun metodo è più efficace del buon esempio”. [https://www.ikea.com/us/en/this-is-ikea/sustainable-everyday/]

Calzedonia – il noto franchising italiano di abbigliamento, che già nella collezione Autunno/Inverno 2019 aveva lanciato una linea di collant realizzati con l’impiego di un innovativo filato riciclato – produce una linea green creati con tessuti sostenibili e a basso impatto ambientale. Dai calzini ai leggings, fatti di materiali riciclati come il PET e le fibre rinnovabili di origine vegetale proiettano il brand in “un futuro più sostenibile”.

I disegni e i messaggi riprodotti, ad esempio, sui nuovi calzini – come “No More Plastic” con una tartaruga, “Love the Ocean” accompagnato da una balena, “Green is cool” e “Save Water” – hanno l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori sul tema del cambiamento climatico. A completare l’impegno green, anche il packaging e le shopping bag sono stati entrambi realizzati con materiali riciclati e riciclabili al 100%.

 

[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]