Verso un nuovo ecosistema della comunicazione


La ricerca di nuovi mezzi per gestire e controllare l’informazione ha caratterizzato la storia di ogni civiltà, influendo su mentalità, culture, meccanismi sociali e politici.
La tecnologia, quindi, ha influenzato e modificato le nostre esistenze, il nostro modo di vivere, di percepire e di apprendere. Soprattutto, ha notevolmente allargato i confini degli spazi virtuali: sono ormai lontani i tempi in cui si migrava verso “ambienti” in cui si operava con “identità altre” e da cui si tornava indietro, limitati dal tempo di connessione. La rivoluzione mobile ci ha portati tutti ad essere sempre connessi al mondo digitale.
Questa ri-E-voluzione di modalità di vita “connected life” ha radicalmente cambiato i paradigmi di consumo dei media online, influenzando, di conseguenza, la modalità di comunicazione.
Se in passato la comunicazione tradizionale era basata sul meccanismo dell’interruzione del flusso dei contenuti principali secondo una logica push[1], la nuova comunicazione oggi mira a creare contenuti e applicazioni pull, per stabilire una nuova dimensione relazionale tra il consumatore e la marca stessa.
Con la rapida diffusione del digitale le relazioni transitano ormai sempre di più attraverso gli oggetti mobili che ci portiamo in tasca: smartphone, tablet e reti di connessione.
La trasformazione digitale delle reti e degli strumenti per comunicare ha permesso alle aziende di parlare al proprio pubblico e potenziale tale, in maniera interattiva e rilevante come mai prima d’ora. Ogni messaggio può raggiungere miliardi di persone nel mondo in frazioni di secondo e, se sostenuto e condiviso, può generare una vera e propria onda di successo.
I media online sono diventati, così, la spina dorsale del sistema mediatico, di fronte al quale tutti i media tradizionali stanno facendo grandi sforzi per modernizzarsi e per acquisire un’anima digitale.
La tecnologia digitale sta tracciando i contorni di un nuovo ecosistema della comunicazione, integrato e sinergico che porterà sempre di più il brand ad essere “mobile” ed “always on”.
Ed a proposito di “ecosistema della comunicazione”, Assocom – Associazione Aziende di Comunicazione – ha affidato al team di lavoro dell’Area Marketing della School of Management del Politecnico di Milano, una ricerca con l’obiettivo di codificare i cambiamenti in corso e stimare l’impatto economico del comparto in termini di giro d’affari e risorse umane coinvolte; nonché capire le evoluzioni della comunicazione in Italia nei prossimi anni.
“Ecosistema” è un termine che proviene dalle scienze naturali, ma non è un caso che venga usato anche per il sistema dei media e della comunicazione, perché serve a descrivere e interpretare un sistema complesso in cui ogni parte, oltre a determinare l’equilibrio dell’intero sistema, esiste solo perché reciprocamente dipendente dalle altre.
In attesa dei risultati, di seguito, in breve, si riportano le tendenze per il 2014 indicate da Forbes [rivista americana di economia e finanza fondata nel 1917 da Bertie Charles Forbes].
Secondo Forbes, continuare ad investire sui Social Media sarà un obbligo, non una scelta. Rispetto infatti all’anno in corso, nel 2014 si registrerà una sostanziale necessità di creare e/o intensificare la propria presenza sui social media, che diventeranno parte imprescindibile dei piani di marketing, aumentando il loro impatto in termini di engagement, passaparola, brand awareness, lead generation, SEO, traffico in entrata e quanto in generale i social media sono in grado di apportare al brand.
Per catturare l’attenzione degli utenti, crescerà ancora l’utilizzo delle immagini sui social media. Quindi, la condivisione per immagini si intensificherà notevolmente, così come la diffusione dei Micro-Video, che ha reso il mondo della comunicazione ancora più rapido ed efficace.
Comunicare oggi significa progettare e realizzare una vera e propria esperienza multicanale, con un’attenta riflessione sugli strumenti da utilizzare in relazione al target e agli obiettivi da raggiungere. Non si tratta semplicemente di scegliere mezzi e stili, ma sviluppare una coerente strategia di comunicazione che leghi tra loro le differenti piattaforme mediatiche.

[1] I media tradizionali fanno parte di una forma di comunicazione verticale, al cui vertice ci sono i mezzi di comunicazione che spingono (push) il messaggio dell’azienda verso la base, verso i destinatari. I nuovi media fanno parte di una forma di comunicazione orizzontale, scelta dal basso (pull).

[Stefania Giuseppetti e Francesco Paolo Mancini per AZ Franchising]